I grassi hanno una funzione energetica molto utile per
il nostro organismo e non vanno, affatto, eliminati dalla nostra dieta. Va però
fatta attenzione alle etichette dei prodotti che acquistiamo!
Al Supermercato, finché facciamo la spesa, dobbiamo abituarci
a controllare con scrupolo le tabelle degli ingredienti e dei valori
nutrizionali: rallenta molto la nostra spesa, ma allunga la nostra vita!!
I prodotti industriali, il cibo di certi fast food
nasconde sotto sapori invitanti una composizione qualitativa di scarsissimo
livello.
Per aiutare a farci un’idea generale e offrire un’informazione
completa su certe categorie di alimenti, ecco un riassunto delle principali
categorie di grassi:
Grassi saturi:
sono quelli che aumentano i livelli di colesterolo. Sono
grassi di origine animale nella maggior parte dei casi: burro, strutto, tuorlo,
parte grasse della carne, formaggio. Non vanno eliminati ma assunti con
moderazione.
Grassi insaturi:
quelli che abbassano i livelli di colesterolo cattivo
(Ldl) e innalzano quelli di colesterolo buono (Hdl), prevenendo così malattie
di origine cardiovascolare. Sono gli olii. Ma anche all’interno di questa
categoria va posta chiarezza:
- grassi monoinsaturi come l’olio d’oliva e d’arachide
- grassi polinsaturi come l’olio di girasole o di mais (da
consumare soprattutto a crudo)
- grassi idrogenati: questi grassi sono sostanzialmente
nocivi perché agiscono a favore del colesterolo cattivo, riducendo quello
buono. I bassi costi di produzione, legati al processo di idrogenazione,
rendono questi grassi molto appetibili per le aziende legate alla grande
distribuzione: questi grassi, di cui è ad esempio ricca la margarina, sono
molto presenti nei prodotti industriali.
Una conclusione va evitata: scappare dai grassi animali
per idealizzare quelli vegetali. Tra questi ultimi si nascondono olii di origine
tropicale ricchissimi di grassi saturi. L’olio di palma, di palmisto, di colza
e di cocco sono tra gli esempi principali: a fronte dell’11% di grassi saturi
contenuti nell’olio di girasole, l’olio di palmisto ne contiene addirittura l’84%.
Un prodotto “privo di grassi idrogenati” non è detto sia
sano! Potrebbe contenere olii vegetali di origine negativa. Ne sono pieni i
prodotti industriali, in particolare i dolci come torte e biscotti
confezionati.