Nel nostro ultimo articolo abbiamo precisato che non si
tratta di fare alcun “terrorismo psicologico” intorno alla farina bianca 00, farina
raffinata per eccellenza, ma di capire in modo chiaro come e perché quest’ultima
sia qualitativamente più povera rispetto ad altre farine meno raffinate o
integrali … e, di conseguenza, sia meno salutare!
Farine Intelligenti è un’idea che nasce da chi ama, per
storia personale o per interesse professionale, il mondo delle farine … e si
rivolge a persone che condividono questa passione o che sono semplicemente
curiose di sapere cosa mangiano! Per questa ragione
uno dei nostri primi obiettivi è quello di farvi conoscere il mondo variegato
delle farine, che non si limita come troppo spesso ci viene fatto credere alle farine bianche!
Oggi inizieremo un viaggio, un percorso lungo
un sentiero fatto di antichi ricordi, di immortali tradizioni popolari, di vicinanza
alla natura, ma anche di nuove scoperte scientifiche.
La farina è talmente
poco identificabile con la sola farina bianca 00 che il suo nome, come nelle migliori
tradizioni italiane, deriva dal latino FAR, ovvero dal FARRO, cereale molto
simile al frumento che era diffusissimo presso le civiltà preromane e presso
gli stessi romani.
Oggi stiamo riscoprendo questa grande tradizione che
risale alle origini della nostra cultura, perché la FARINA DI FARRO risulta essere ALTAMENTE DIGERIBILE e SAZIANTE. Tra
le altre sostanze nutritive di cui questa farina è ricchissima, spicca il MAGNESIO che, come sapete, è fondamentale
per il TONO MUSCOLARE e IL SISTEMA NERVOSO … amici sportivi: ecco un ottimo
alimento per la FORZA del CORPO e la PRONTEZZA del CERVELLO!! Amiche cuoche, l’uso di questa farina è ottimo per la realizzazione di dolci e pane … L’avete mai provata? Avete
qualche ricetta che vi fa piacere condividere con noi?
Parlando della farina di farro e di quella “bianca”
abbiamo i DUE ESTREMI del mondo delle farine: la più ANTICA, che affonda le sue
origini nella saggezza popolare e la più MODERNA, simbolo dell’avvento della
TECNOLOGIA e dell’INDUSTRIALIZZAZIONE nell’attività della panificazione.
Tradizioni contro modernità, natura contro tecnologia …
La farina di farro è
una tra le tante (riso, kamut …) che può risolvere alcuni problemi legati alle
farine molto raffinate, sulle quali dobbiamo fare un passo in più rispetto all’ultimo
articolo per approfondire la loro problematica principale: l’assenza di fibre facilita
l’assimilazione degli amidi e quindi innalza i livelli di glicemia … aspetto da
cui dipende anche l’innalzamento dell’INSULINA, l’ormone deputato all’assorbimento
del glucosio nelle cellule per la produzione dell’energia.
L’aumento continuo
della GLICEMIA e del LIVELLO d’INSULINA favorisce la crescita di peso. L’aumento rapido del livello d’insulina ci fa andare in
ipoglicemia e questo produce un’eccessiva richiesta di zuccheri da parte del
nostro copro, spingendoci ad ingerirne quantità superiori a quelle di cui
avremo bisogno. Potremo arrivare a dire che più si mangiano zuccheri e più se
ne mangerebbero.
Da questo punto di
vista la farina raffinata è come lo zucchero che fa aumentare in modo
rapidissimo la glicemia.
Altro aspetto
importante: con la raffinazione eccessiva della farina abbiamo la perdita del glucagone, l’ormone che favorisce il consumo di
grassi e zuccheri!
Realizzare i nostri
panificati (dolci compresi) con farine non raffinate può essere una soluzione:
se non volete arrivare ad utilizzare quelle di farro o le altre che
presenteremo nei prossimi articoli,
RICORDATE QUANTO ABBIAMO DETTO SULLE FARINE TIPO 1 e 2 … in particolare la TIPO
1 non altera i gusti tradizionali!
La storia è maestra di vita! Lo sarà anche di alimentazione?
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